Perchè e come imparare l’inglese

Personalmente non mi piace l’idea che qualcuno abbia un vantaggio solo ed esclusivamente per diritto di nascita, e le persone che hanno come lingua madre l’inglese certamente lo hanno. Il sapere, sicuramente quello del post-rivoluzione scientifica, è, se non totalmente, in predominanza scritto e parlato in lingua inglese. Potrebbe sembrare solo una “facilitazione” o una convenzione, ma dato che, il potere e la ricchezza, nella nostra società, sono proporzionali alla qualità e quantità di intelligenza teorico/accademico/scientifica, noi restanti abitanti di questo mondo partiamo svantaggiati. Punto. 

@ clickonenglish.blogspot.com

Non credete che stia solo qui a lamentarmi per il mio “svantaggio” o che non abbia le palle per capire cosa è giusto fare, sto solo dicendo che non tutti hanno la possibilità o la capacità o la volontà di colmare questo gap pre-istituìto. Ma sono anche consapevole che, se un non-anglosassone si mette in testa di voler accedere a quel “sapere”, e capisce che per farlo deve imparare un’altra lingua, a quel punto, il vantaggio passa dalla sua parte. Perché? Perché per ottenerlo ha sviluppato disciplina, ha sacrificato del tempo e ha aperto la mente al mondo e alle sue diversità. Ha fatto un passo attivo, è andato avanti.

Chi, sapendo già la lingua dominante per nascita, ha la voglia e la dedizione di voler imparare altre lingue? Poche persone, ve lo dico io.

Questo incipit, per dirvi che, al giorno d’oggi, se non sai l’inglese parti svantaggiato e ti stai ponendo dei limiti enormi alla tua esperienza su questa terra, in questa vita. Non parlo solo di roba tecnica, o per studiare (anche se sono le mie massime prerogative), mi riferisco anche a tutto il mondo dell’intrattenimento, dell’informazione, del tempo libero, per non parlare della possibilità di comunicare con la maggior parte degli esseri umani sulla terra e molto altro. Padroneggiare l’inglese o no, oggi, è paragonabile a stare chiuso nella tua cameretta in stile lockdown o avere il teletrasporto. Potendo scegliere, preferisco il teletrasporto.

Questo articolo fa parte della categoriaCrescita Personale” non a caso, ma poiché penso che sia uno dei primi passi che, chiunque voglia crescere debba indubbiamente fare.

Non avete e non abbiamo più scuse. Non voglio sentir dire “ma è difficile” o “non so da dove cominciare”. E onde evitare di concedervi ulteriori vie di fuga, vi imboccherò con qualche suggerimento pratico e immediato che così potete iniziare oggi stesso la vostra evoluzione. Lo so che mi volete bene. E ora aprite bene le orecchie.

Avete un telefono in mano? (che domanda stupida) Probabilmente state leggendo questo articolo proprio sul vostro Iphone. Ecco, basta andare sull’AppStore o sul Google-Playstore e cercare un’applicazione che vi permetta di iniziare ad apprendere. Io personalmente ho utilizzato (ed utilizzo tutt’oggi) tre diverse applicazioni, poiché, ognuna delle tre a suo modo ha delle peculiarità:

  1. Duolinguo: L’app del gufetto verde per me è sempre stata una delle migliori, soprattutto perché una delle sue specifiche (di cui ne hanno fatto la loro mission) è che può essere sfruttata, quasi con ogni funzionalità, gratuitamente. C’è l’unica palla delle pubblicità, ma possiamo sopportarlo. L’interfaccia è ben fatta ed è super funzionale e precisa. Sfrutta l’idea “dell’apprendere senza neanche farci caso”, o immaginate come se fosse un gioco a livelli. Unica pecca è che, se hai già delle basi o sei intermedio è un po’ troppo lenta nel progredire; ma se sei un novizio è perfetta! Ci sono diverse lingue disponibili (come detto sopra, se sapete l’inglese, ne avete a disposizione un’infinità – anche il Klingon), e se volete avere l’esperienza completa potete anche pagare per Duolinguo Plus.
  2. Mosalingua: una delle prime app di lingue che ho mai scaricato, e ai suoi tempi credo addirittura che il pagamento fosse una tantum (5€ ed è tua per sempre), mentre adesso si sono uniformati a tutte le altre compagnie di smart-teaching. La differenza dalle altre app è che non è molto interattiva, in quanto è basata sul concetto delle “carte”. Mi spiego meglio: è perlopiù un metodo per ingrandire il tuo vocabolario imparando parola dopo parola, e ripassandole a definiti intervalli di tempo. Quindi, personalmente la uso in “compartecipazione” con altre app, come completamento o metodo “alternativo”.
  3. Babbel: una delle prime app a pagamento e ben strutturate, che, se non ricordo male, facevano anche la pubblicità in televisione (migliaia di anni fa). Ha lo stesso concetto di Duolinguo, ma l’interfaccia è sicuramente più datata e odio il fatto che il tastierino con cui si danno le risposte non è affatto ricettivo né preciso. A suo vantaggio, rispetto a Duolinguo, ho notato che tenta di insegnare un inglese meno scolastico e più serio e reale. Ho imparato modi di dire o parole più complesse di qualsiasi altra app. Quindi, se sei un po’ navigato con la lingua, ti consiglio questa.

Oltre a queste App, di cui ho fatto diretta esperienza, negli anni provai ad utilizzare anche Rosetta Stone, un programma che credo sia stata pioniera in questo mondo, quindi hanno dalla loro l’esperienza. Ma costa un fottìo, e se l’ho abbandonata un motivo c’era (magari adesso vale la pena).

la migliore cosa che mi ha insegnato è stato la costanza nello studio, che credo sia fondamentale per imparare una lingua

Invece, un altro metodo, che consiglio a tutti quelli che sembrano seriamente interessati e motivati ad apprendere una lingua, è Assimil. Un libro, con audio correlati, la cui prima edizione si perde nell’albore dei tempi (1929!), quindi è sicuramente un metodo un pò più “alla vecchia”, ma ve lo dico, è moooolto utile. Mi fu fortemente consigliato da mio fratello quando stavo cercando un metodo efficace prima di andare in Scozia, e che lo ha utilizzato prima di iniziare il master in lingua inglese all’università. Si tratta di 100 lezioni, che richiedono all’incirca 10/15’ al giorno, per 100 giorni. Come dice il titolo, sfrutta ancora la tecnica del “studiare senza percepire che stai studiando”, in poche parole ci sono cose da leggere e da ascoltare, e si prefigge di insegnarti la lingua come se la stessi apprendendo spontaneamente immerso in una realtà di un altro paese. Unica regola appunto, è che lo devi fare ogni giorno, per tutta la durata del corso. Ripeto, molto efficace.

Credo che funzioni, non tanto perché sia fatta particolarmente bene, ma soprattutto perché ti richiede di lavorare per più di tre mesi, ogni giorno, su ciò che stai apprendendo. Infatti, la migliore cosa che mi ha insegnato è stato la costanza nello studio, che credo sia fondamentale per imparare una lingua.

TIP APNSP molto importante – dedicarsi ogni giorno allo studio e far sì che diventi un’abitudine. Si dice che (e mia mamma dice che), dopo che ripeti una cosa consapevolmente per 21 giorni, quella cosa diventi un’abitudine. Ecco, provate.

Oltre a questi metodi pratici e diretti di studio, infarino il tutto, guardando la televisione o le varie serie in lingua inglese (con sottotitoli all’inizio), e quando mi sento a mio agio, ascoltando podcast e leggendo libri in ligua anglosassone. Se la musica è un qualcosa che sentite vostro, potete, invece di cantare le canzoni “a caso”, leggervi i testi e provare a capire realmente di cosa parla l’autore.

 

Il resto è tutto in discesa.

 

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