Come approcciarsi alla scelta degli abbinamenti

Salve a tutti/e,

in tanti mi chiedete consigli sugli abbinamenti con la birra, e vorreste regole precise, e che siano pure semplici. Purtroppo, come tutto nella vita, non è così easy-peasy (facile), o perlomeno, non esistono delle regole sicure, non esiste la pillola magica. 

In questo articolo, proverò a darvi un’infarinata generale, così che potrete approcciarvi da soli, tentando qualche abbinamento in autonomia.

Andremo a parlare di abbinamenti con la birra, ma sicuramente alcuni di questi consigli li potrete traslare anche su altre bevande.  

Parlando di birra, quindi, parliamo di un prodotto versatile, che è adatto all’abbinamento in qualsiasi situazione, potendo attingere da un vastissimo spettro di aromi, sensazioni tattili, alcolicità ecc. che ci permetterà di poter effettuare abbinamenti creativi e inusuali. Infatti, il grande numero di stili (vedere articolo sugli Stili) che abbiamo a disposizione, e la libertà di aggiungere infiniti tipi di ingredienti secondari nel processo produttivo (erbe, frutta, ortaggi ecc.) ci permette di svariare tra aromi e gusti molto diversi tra loro, difficilmente presenti in altre tipologie di bevande. 

Per prima cosa, quando si studia un abbinamento, possiamo partire dalla scelta del piatto e di conseguenza abbinarci la birra o il contrario, avendo delle birre a disposizione mi invento dei piatti con cui andare a braccetto, dipende dalle situazioni. 

Una regola che ritengo essere fondamentale, per ottenere un abbinamento equilibrato e piacevole è l’analisi della forza, dell’intensità di ciò che voglio abbinare.

 In poche parole, non mi sognerò mai di mettere a fianco una birra “delicata”, di bassa gradazione e con aromi lievi, con un piatto caratterizzato dalla struttura e dall’intensità aromatica. Il piatto e la bevanda si devono accompagnare, nessuno dei due dovrebbe sovrastare l’altro, anzi dovrebbero esaltarsi a vicenda.

Comunque, a me piace partire analizzando le caratteristiche della bevanda/piatto che ho davanti, cercando di capire quali sono i fattori più rilevanti e le relative intensità. 

Ci sono essenzialmente due strategie di abbinamento, quella per contrasto o per assonanza. Come ci suggeriscono i nomi, significa, che posso abbinare due alimenti che sono simili tra loro, con aromi nello stesso range aromatico-gustativo, o posso abbinarne due che si completano ma in termini di caratteristiche organolettiche sono in contrasto tra loro, come dolce e salato, o dolce e acido per esempio. In generale quando parliamo di contrasto, abbiamo di fronte a noi un piatto che è difficile da mangiare così com’è, oppure che ha bisogno di essere completato da altri gusti/aromi per esprimersi davvero al meglio. Personalmente ritengo più semplice ed efficace, almeno inizialmente abbinare per assonanza e costruirsi una esperienza per poi piano piano arrivare a creare abbinamenti più complessi.

Partendo dall’analisi della birra in quanto tale, una delle prime cose che mi viene in mente riguardo agli abbinamenti, è il fatto che, praticamente tutti gli stili, hanno una certa gasatura, più o meno evidente, a differenza del vino per esempio. Questa caratteristica tattile ha un ruolo fondamentale nella degustazione, in quanto ripulisce la bocca da un eventuale accumulo di sostanze oleose o grasse, rendendola pronta a ricevere un altro boccone. E questo è un fattore comune praticamente a tutte le birre. 

Facendo un esempio, cercherò di rendervi più chiara la dinamica. 

Abbiamo a disposizione una birra da dover abbinare e vogliamo farci una pizza. Questa birra è chiara, con una bassa gradazione, sui 4.5%alc, e con un’aromatizzazione di limone e zenzero.

Approcciandosi con un’idea di creare un’assonanza, cercherò, ingredienti che siano “freschi” e “delicati”, proprio come la birra, e che abbiano già un equilibrio tra loro. Pensando a questa birra mi viene in mente l’estate e quindi il mare. Come ci potrebbe stare un gambero piastrato con gli aromi di limone e zenzero? Da 10. Quindi lo metto tra gli ingredienti. A parer mio il gambero ha bisogno di una controparte acida che lo sgrassi, ed una sapida che bilanci la sua caratteristica dolcezza. Quindi opterei per inserire tra gli ingredienti la scorza di limone per l’acidità e gli aromi che la legano alla birra, e la mozzarella di bufala per la sapidità e l’acidità stessa. 

Avremo quindi, una pizza bianca con mozzarella di bufala, gamberi piastrati e scorza di limone, che viene accompagnata da questa birra fresca e rigenerante. 

Provatela e ditemi che non ci sta. Ditemelo, davvero. Accetto le critiche, dal lunedì al martedì, dalle 9:00 alle 10:00.

Ora sta a voi, CHEERS!

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